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CHE COSA PREVEDE LA RIFORMA DEL CATASTO

 sabato 16 ottobre 2021 | in NEWS

Riforma del Catasto - con il conseguente rischio di aumento della pressione fiscale - e mantenimento strutturale di tutti i bonus per la casa (per almeno tre anni) sono i pilastri attorno cui è ruotato il confronto degli intermediari immobiliari Fiaip durante il XV Congresso Nazionale tenutosi a Bologna. Ne ha parlato con il Sole 24 Ore il Presidente Nazione Fiaip Gian Battista Baccarini: «Il settore immobiliare è il motore trainante dell’attuale ripresa, mettere mano in questo momento alla fiscalità immobiliare ci pare inopportuno e fuori luogo. Accogliamo con favore il rafforzamento di misure di rilievo in tema di efficientamento energetico degli edifici, su tutti la proroga del Superbonus 110%. Ma siamo perplessi sull’annunciata Riforma del Catasto, che non potrà che sfociare nell’ennesimo aumento della tassazione immobiliare».

Che cos’è la Riforma del Catasto?

Fa parte della Riforma Fiscale 2021 del governo Draghi, composta da 10 articoli che vanno dal taglio dell'Irpef, all'IVA, alla riforma del catasto. Nella riunione del 5 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo della legge delega sulla riforma fiscale. Ma si tratta solo del primo passo verso la revisione completa dell'intero sistema fiscale. Una volta individuate quelle che sono le priorità spetterà infatti al governo emanare entro 18 mesi dall'entrata in vigore della legge delega sulla riforma fiscale i decreti legislativi di attuazione.

In che cosa consiste?
La riforma del catasto prevede l’introduzione di modifiche normative e operative dirette ad assicurare l’emersione di immobili e terreni non accatastati. Oltre alla rendita catastale inoltre è prevista per ciascuna unità immobiliare di rilevare il relativo valore patrimoniale, in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato e introducendo meccanismi di adeguamento periodico. Questo senza che ci sia una modifica nel gettito tributario, ovvero maggiori tasse per i cittadini.

Le nuove informazioni non saranno rese disponibili prima del 1° gennaio 2026 e intendono fornire una fotografia aggiornata della situazione catastale italiana. Gli estimi catastali, le rendite e i valori patrimoniali per la determinazione delle imposte rimangono quelli attuali. Le nuove informazioni raccolte non avranno pertanto alcuna valenza nella determinazione né delle imposte né dei redditi rilevanti per le prestazioni sociali.

Nella conferenza stampa che si è tenuta dopo il CDM Draghi ha parlato della riforma del catasto, in particolare di "riformulazione del catasto per quello che oggi non è accatastato" sottolineando che "nessuno paga di più o di meno”. Per prima cosa il Presidente Draghi ha rassicurato i molti proprietari di immobili che hanno espresso le loro preoccupazioni sul fatto che tale revisione sarebbe arrivata a pesare notevolmente sulle loro tasche, con una crescita delle tasse da pagare, qualora vengano rivisti i parametri di valutazione.

Draghi ha poi spiegato che con la revisione della rendita catastale è stata fatta "un'operazione di trasparenza per riequilibrare il carico fiscale. Ci sono tante persone che pagano troppo e tante che pagano meno di quello dovuto". Stando a quanto dichiarato, il Governo ipotizza di intervenire sulle tassazioni delle rendite e sui moltiplicatori, senza toccare le prime case. Ricordiamo infatti che la tassazione viene ricavata dalla moltiplicazione della rendita per 160, che è una cifra convenzionale e che secondo il Governo necessita di una revisione.
"Si può avere la sensazione che questa sia l’ultima parola sul fisco ma per fortuna o purtroppo il processo non è così semplice, prenderà molti anni". Sulla riforma del catasto, ha continuato, ci sono due decisioni completamente diverse: "la prima è costruire una base di informazioni adeguata, la seconda è decidere se cambiare le tasse e questa decisione oggi non la abbiamo fatta. Ci vorranno 5 anni”.
La strada che porta ad una vera e propria riforma del Catasto pare in ogni caso ancora piuttosto lunga e nel breve periodo dunque il panorama rimarrà immutato. "Ci sono accertamenti in questo periodo e solo nel 2026 se ne riparlerà".